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ERAVIRAL: Azione dei suoi principi secondo studi pubblicati

ERAVIRAL: Azione dei suoi principi secondo studi pubblicati

Vitamina D

L’apporto di Vitamina D è importante per le funzioni di difesa del Sistema Immunitario contro la replicazione dei virus delle vie respiratorie.

Dai piu recenti studi clinici ed epidemiologici è stato evidenziato che bassi valori di Vitamina D sono associati alle infezioni virali delle vie respiratorie. Adeguati livelli plasmatici di Vitamina D sono importanti, indipendentemente dall’età, per favorire una maggiore resistenza all’infezione da COVID-19, per ridurre il rischio di contagio e la sintomatologia.

Beard JA et al. Vitamin D and the antiviral state. J Clin Virol 50: 194–200, 2011. La Vitamina D ha un ruolo fondamentale nella risposta del Sistema immunitario contro le infezioni virali. Il deficit di Vitamina D aumenta il rischio dell’influenza e delle infezioni virali delle vie respiratorie.
Cannell JJ et al. Epidemic influenza and vitamin D. Epidemiol Infect 356:1129-4, 2006. La Vitamina D stimola l’espressione dei neutrofili, dei monociti, delle cellule NK e svolge un ruolo fondamentale nella protezione contro i virus dell’influenza
Castillo ME et al. Effect of calcifediol treatment and best available therapy versus best available therapy on intensive care unit admission and mortality among patients hospitalized for COVID-19: A pilot randomized clinical study. J. Steroid Biochem Mol Bio 203, 105751, 2020. Studio su 76 pazienti ospedalizzati per infezione confermata da Covid-19 e con quadro clinico da infezione respiratoria acuta: la somministrazione di un elevato dosaggio di calcifediolo, metabolita della Vitamina D, ha ridotto i trattamenti di terapia intensiva con diminuzione del grado di gravità della malattia. 
D'Avolio A et al. 25-hydroxyvitamin D concentrations are lower in patients with positive PCR for SARS-CoV-2.  Nutrients 12:1359, 2020. Studio su 72 pazienti SARS-CoV-2 PCR-positivi e 80 pazienti SARS-CoV-2 PCR-negativi: la positività all’infezione da Covid-19 risulta piu’ alta nei soggetti con valori bassi di Vitamina D rispetto ai soggetti con valori piu’ elevati, indipendentemente dall’età. L’integrazione con Vitamina D puo' essere utile nel trattamento dell’infezione da Covid-19 per prevenire l’aggravamento dei sintomi, per ridurre la presenza del virus nelle vie respiratorie, per rendere i pazienti meno infettivi nei confronti degli altri.
Grant WB et al. Evidence that Vitamin D Supplementation Could Reduce Risk of Influenza and COVID-19, Infections and Deaths. Nutrients 12: 1359, 2020. Studi clinici ed epidemiologici evidenziano che l’integrazione di Vitamina D diminuisce il rischio di infezione dai virus influenzali stagionali e dal Covid-19
Greiller CL et al. Modulation of the immune response to respiratory viruses by vitamin D. Nutrients 356:4240-70, 2015. Immunomodulazione della Vitamina D nelle cellule dell’apparato respiratorio infettate da virus
Ilie PC et al. The role of vitamin D in the prevention of Coronavirus disease: 2019 infection and mortality. Aging Clin. Exp. Res. 32: 1195–1198, 2020. Sono stati analizzati 20 Paesi europei. Italia e Spagna mostrano i livelli medi di vitamina D più bassi rispetto agli altri paesi ed entrambi hanno registrato i piu’ alti tassi di mortalità da Covid-19 nel periodo del lockdown. Dall'analisi risulta una significativa correlazione tra livelli bassi di vitamina D e numero di casi positivi, ma soprattutto di decessi dovuti al Covid-19. 
Jolliffe DA et al. Vitamin D in the prevention of acute respiratory infection: systematic review of clinical studies. Steroid Biochem Mol Biol 356:321-9, 2013. 39 studi clinici ed epidemiologici evidenziano la significativa associazione tra i soggetti con bassi livelli di vitamina D e il maggiore rischio di contrarre infezioni dell’apparato respiratorio sia superiore sia inferiore. 
Laird E et al. Vitamin D and inflammation: potential implications for severity of COVID-19. Ir Med J. 81: 113: 81, 2020. Studio sui dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riguardanti la gravità e la mortalità dell’infezione da Covid-19 in Europa. Le agenzie della salute pubblica raccomandano la Vitamina D per i potenziali benefici per l'infezione da Covid-19, poiché i dati epidemiologici evidenziano che essa ha un ruolo fondamentale nell’infezione.
Mansur JL et al. Vitamin D high doses supplementation could represent a promising alternative to prevent or treat COVID-19 infection. Clin Investig Arterioscler.  29;S0214-9168(20)30048-6.doi:10.1016. La vitamina D favorisce i meccanismi di difesa stimolando l’immunità innata e l’immunità adattiva, inoltre riduce l’effetto infiammatorio e ha risultati positivi contro i virus dell’influenza, i coronavirus e altre infezioni respiratorie
Martineau AR et al. Vitamin D for COVID-19: a case to answer ?  Lancet Diabetes and Endocrinol. 8: 735.736, 2020. Gli studi clinici, epidemiologici e di laboratorio evidenziano che la Vitamina D svolge un ruolo fondamentale nell’infezione e nella diffusione del Covid-19
Martineau AR al. Vitamin D supplementation to prevent acute respiratory tract infections: systematic review and meta-analysis of individual participant data. BMJ 356, 2017. Sono stati analizzati 25 studi clinici fatti su un totale di 11.321 soggetti di età compresa tra 0 e 95 anni. L’apporto di Vitamina D ha ridotto in un’alta percentuale di casi il rischio di infezioni respiratorie acute
Meltzer D et al.  Association of Vitamin D Status and Other Clinical Characteristics with COVID-19: Test Results. Jama Network Open 9, 2020. Studio su 489 soggetti, età media 49 anni: nei soggetti con valori bassi di Vitamina D l’infezione da Covid-19 è risultata piu’ elevata (il doppio) rispetto ai soggetti con valori di Vitamina D piu’ alti.
Merzon E et al. Low plasma 25(OH) vitamin D level is associated with increased risk of COVID-19 infection: an Israelian population-based study. Med Rxiv. 2020; doi.org/10.1101/2020.07.01.20144329  Su 14.000 soggetti analizzati, i valori medi di Vitamina D nel plasma sono risultati significativamente piu’ bassi nei soggetti positivi al Covid-19. 
Panagiotou G et al. Low serum 25-hydroxyvitamin D (25[OH]D) levels in patients hospitalised with COVID-19 are associated with greater disease severity. Clin Endocrinol 2020. doi.org/10.1111/cen.14276 134 pazienti affetti da Covid-19: I pazienti con bassi livelli di Vitamina D rispetto ai pazienti con valori normali, presentavano necessità di ospedalizzazione ed evoluzione piu’ severa dell’infezione da Covid-19.
Pereira M et al. Vitamin D deficiency aggravates COVID-19: systematic review and meta-analysis. Crit Rev Food Sci Nutr. 4;1-9, 2020. La deficienza di Vitamina D è correlata alla gravità dell’infezione causata da COVID-19: l’insufficiente presenza di Vitamina D aumenta i casi di ospedalizzazione e di mortalità da COVID-19
Zemb P et al. Vitamin D deficiency and the COVID-19 pandemic. J Glob Antimicrob Resist. S22:133-134, 2020. L’infezione da Covid-19 diminuisce nei soggetti che ricevono integrazione giornaliera di Vitamina D.

Pelargonium Sidoides

L‘ estratto "Pelagon P70" della radice di Pelargonium sidoides (Geranio africano) è approvato da EMA (Agenzia Europea del Farmaco) come  Traditional Herbal Medicinal Product per la cura delle infezioni respiratorie. I principi attivi dell'estratto mostrano attività antivirale  contro i Coronavirus (Covid-19 e virus dell'influenza) e antibatterica, stimolando le difese immunitarie non-antigene-specifiche oltre all'azione anti-adesiva del virus alle cellule dell'apparato respiratorio e all'attività secreto-motoria muco-ciliare. L’estratto è a tutti gli effetti un farmaco vegetale che può essere utilizzato sia all’esordio di un’infezione respiratoria virale o batterica, sia quando l’infezione è in corso. L’azione dell'estratto e i suoi benefici sono stati dimostrati con studi clinici fatti su migliaia di soggetti.

  • Azione antivirale diretta: dimostrata verso Coronavirus (virus influenzali H1N1 e H2N3, Sars-Cov-2, parainfluenzale 3), cocksackie A9, herpes simplex (HSV-1 e HSV-2). L'estratto impedirebbe l’aggancio e l'ingresso del virus nelle cellule della mucosa respiratoria. È provata anche un’azione batteriostatica diretta verso patogeni respiratori, inclusi ceppi di S. aureus multi-drug resistenti. L’azione diretta svolge un ruolo sinergico con i meccanismi indiretti.
  • Azione antivirale indiretta: l'estratto favorisce il burst respiratorio e la secrezione di NO ad azione citotossica.
  • Azione anti-adesiva: l’inibizione virale avviene per intertazione dell'estratto con le proteine superficiali di adesione presenti sul patogeno infettante.
  • Azione secreto-motoria: l’estratto  stimola la motilità e la clearance muco-ciliare  dell’epitelio respiratorio deputato ad espellere gli organismi e le particelle estranee provenienti dall'ambiente esterno
Agbabiaka TB et al. Pelargonium sidoides for acute bronchitis: A systematic review and meta‐analysis. Phytomed. International J. Phytother. Phytopharmacol 15, 378–385, 2008. Lo studio riferisce i risultati positivi di studi clinici con l’estratto di Pelargonium sidoides nei pazienti affetti da bronchite cronica
Ahmad A. et al.  An alternative approach to minimize the risk of coronavirus (Covid-19) and similar infections. European Review Med. Pharmacol Sciences 24: 4030-4034, 2020. L’estratto di Pelargonium sidoides riduce l’infezione dei virus dell’apparato respiratorio interferendo nel legame delle proteine virali con le cellule dell’epitelio bronchiale. I preparati dalla radice della pianta sono già stati autorizzati in Europa, Asia, America, Australia, per la bronchite cronica e le infezioni del tratto respiratorio. L’estratto interferisce con la riproduzione dei Coronavirus, del virus A dell’influenza stagionale, dei virus sinciziali respiratori, dei virus parainfluenzali.
Brendlera T et al. A historical, scientific and commercial perspective on the medicinal use of Pelargonium sidoides (Geraniaceae). J.  Ethnopharmacol. 119: 420-433, 2008. Risultati di studi preclinici e di clinica sull’uso del Pelargonium sidoides contro le infezioni. 
International Drug Directory – Pelargonium sidoides – Edited by the Swiss Pharmaceutical Society. 2015. Medpharm Scientific Publishers, Stuttgart, Germany Licensed through Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft mbH, Stuttgart, Germany.
Kolodziej H. Antimicrobial, Antiviral and Immunomodulatory Activity Studies of Pelargonium sidoides (EPs® 7630) in the Context of Health Promotion. Pharmaceuticals 4: 1295-1314, 2013. Numerosi studi in vitro evidenziano che oltre all’attività antibatterica l’estratto della pianta ha un effetto antivirale contro la replicazione dei virus dell’apparato respiratorio.
Luna LA Jr et al. Immune responses induced by Pelargonium sidoides extract in serum and nasal mucosa of athletes after exhaustive exercise: modulation of secretory IgA, IL-6 and IL-15. Phytomed 18:303-8, 2011. L’estratto di Pelargonium sydoides modula la produzione delle immunoglobuline A nella saliva 
Matthys, H., Lizogub, V.G., Malek, F.A. & Kieser, M. Efficacy and tolerability of EPs 7630 tablets in patients with acute bronchitis: a randomised, doubleblind, placebo-controlled dose finding study with a herbal drug preparation from Pelargonium sidoides. Current Medical Research and Opinion. 26: 1413-14, 2010. L’estratto testato in 3 dosaggi differenti in pazienti con bronchite acuta ha dato risultati statisticamente e clinicamente rilevanti e superiori rispetto al placebo, senza problemi di tollerabilità.
Michaelis M et al. Investigation of the influence of EPs® 7630, a herbal drug preparation from pelargonium sidoides, on replication of a broad panel of respiratory viruses. Phytomed International J of Phytother and Phytopharmacology 18: 384– 386, 2011. L’estratto a concentrazione superiore a 100µg/ml interferisce con la replicazione del virus A dell’influenza stagionale (HaN1, H3N2), i virus repiratori sinciziali, i Coronavirus, i virus parainfluenzali e i virus Coxsackie
Schnitzler P et al. Efficacy of an aqueous Pelargonium sidoides extract against herpesvirus. Phytomed 15:1108-16. L’estratto di P. sidoides combatte i virus prima della penetrazione nella cellula ospite. L’estratto esercita un effetto antivirale contro il virus dell’herpes simplex a livello sia labiale sia genitale

GLICIRIZZINA

La Glicirizzina è il principio presente nell'estratto ottenuto dalla radice della Liquirizia (Glyciriza glabra). E' stata ed è tuttora molto studiata per le note capacità di combattere  i virus, come dimostrano molti studi. Per lo stesso fine, la Glicirizzina è di norma utilizzata dalla Medicina Tradizionale Cinese.

Anagha K et al. Scope of Glycyrrhiza glabra as an Antiviral agent: A Review. Int. J .Curr. Microbiol. App .Sci 3: 657-665, 2014. RNA-virus come virus A dell’influenza, Coronavirus SARS, virus epatite C, virus HIV: attività antivirale di alcune molecole bioattive di Glycyrrhiza glabra
Ashfaq UA et al. Glycyrrhizin as antiviral agent against Hepatitis C Virus. J Transl Med 9: 112, 2011. La glicirizzina inibisce il virus HCV, ha effetto sinergico con l’interferone. Glicirizzina con interferone è la miglior opzione per trattare l’infezione da HCV
Bailly C et al. Glycyrrhizin: An alternative drug for the treatment of COVID-19 infection and the associated respiratory syndrome ? Pharmacol Ther. Glicirizzina (GLR) ha mostarto attività contro i virus, inclusi i coronavirus umani e animali associati alla SARS. Gli effetti  la rendono un buon candidato da testare sui pazienti contro il coronavirus Sars-Cov-2 sia da sola sia in combinazione con farmaci
Baltina LA et al. Glycyrrhizic acid derivatives as influenza A/H1N1 virus inhibitors. Bioorg. Med. Chem. Letters 25: 1742-1746, 2015. Studio in vitro sull’attività antivirale della glicirizzina  e suoi derivati contro il virus dell’influenza A/H1N1/pdm09
Chrzanowski J et al. Glycyrrhizin: An old weapon against a novel coronavirus. Phytother. Res. I lavori piu’ recenti pubblicati sulla distribuzione di ACE2 nel corpo umano e sul documentato legame della Glicirizzina con questo recettore virale, evidenziano che oltre alla ben nota attività antivirale la Glicirizzina  puo’ essere utile come terapeutico e come preventivo contro Sars-Cov-2
Cinatl J et al. Glycyrrhizin, an active component of liquorice roots, and replication of SARS-associated coronavirus. Lancet 361:2045-6, 2020. Tra tutti i composti esaminati, la glicirizzina è la piu’ attiva per inibire la replicazione dei Coronavirus associati alla SARS. 
Feng YC et al. Water extract of licorice had anti-viral activity against human respiratory syncytial virus in human respiratory tract cell lines. J Ethnopharmacol. 148: 466–473. 2013. L’estratto di radice di liquirizia inibisce preventivamente I’attacco e l’internalizzazione cellulare dei  Sars-virus (HRSV) attraverso la secrezione di IFN
Hoever G et al.  Antiviral activity of glycyrrhizic acid derivatives against SARS-coronavirus. J Med Chem. 48:1256-9, 2005. Tra tutti i composti esaminati, la glicirizzina  è la piu‘ attiva nell’inibire la replicazione del virus associato alla SARS.  
Kao TC et al. Bioactivity and potential health benefits of licorice. J Agric Food Chem 62: 542-53, 2014. Sono stati studiati e caratterizzati biologicamente estratti e composti isolati dalla liquirizia con funzione nutraceutica, attività antinfiammatoria, attività protettiva.
Murck H. Symptomatic Protective Action of Glycyrrhizin (Licorice) in COVID-19 Infection ? Front Immunol 11: 1239, 2020. La glicirizzina puo‘ ridurre la severità dell’infezione da COVID-19 attraverso due processi: 1. Blocca il numero dei punti di ingresso del virus nelle celule 2. Attiva un meccanismo ACE2 antinfiammatorio
Pan L. et al. Pharmacological perspective: glycyrrhizin may be an efficacious therapeutic agent for COVID-19. Int J Antimicrob Agents 55: 105995, 2020. Potenziale effetto  terapeutico  della Glicirizzina per il trattamento di Covid-19 considerando la sua azione farmacologica che include l’inibizione ACE2, la regolazione delle citochine proinfiammatorie, l’inibizione dell’iper-produzione di essudati aereiformi, l’induzione di interferone
Pompei R. et al. Glycyrrhizic Acid Inhibits Virus Growth and Inactivates Virus Particles. Nature 281: 689-90, 1979. Studi sull’azione antivirale di estratti di piante hanno rivelato che un componente della radice di Glycyrrhiza glabra, l’acido glicirrico, è attivo contro i virus. Questo elemento inibisce la crescita e la citopatogenicità di diversi DNA  e RNA  virus. Inoltre inattiva in modo  irreversibile i virus dell’Herpes simplex.
Wolkerstorfer A et al. Glycyrrhizin inhibits influenza A virus uptake into the cell. Antiviral Res 83: 171-8, 2009. La nota attività antivirale della glicirizzina è mediata dall‘interazione con la membrana cellulare che porta a un ridotto assorbimento del virus e ad una ridotta attività endocitotossica

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